Il padre di A. non esprime i suoi sentimenti. Mai. Li
tiene dentro. Segregati. A volte però si scioglie.
«Io ci sarò sempre. Tranquilla, le spalle te le
copro io». A. capisce che lui la vede ancora come la bambina di un tempo, la
bambina che cadeva mentre andava in bici e lo cercava con lo sguardo perché l’aiutasse
a rialzarsi, la bambina che voleva atteggiarsi da grande ma non arrivava all’ultimo
ripiano della libreria e allora lo guardava e lui capiva subito che doveva
prenderle quel grosso libro di foto.
A. si sente una funambola alle prime armi, che
ondeggia insicura a metri di altezza, ma ora sa che se perderà l’equilibrio cadrà
dritta tra le braccia del suo papà, già pronto a prenderla. E gli occhi le si gonfiano di lacrime.