Visualizzazione post con etichetta Pensiero metropolitano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Pensiero metropolitano. Mostra tutti i post

sabato 6 aprile 2013

Pensiero metropolitano #19

Ieri sera in metropolitana, dopo una lunga giornata in ufficio, ho teso l'orecchio e ho rubato un dialogo.
Lei: "Oggi ho rifatto la carta d'identità. Guarda".
Lui ride: "Libera?! A 'stato civile' ti hanno scritto 'Libera'!" 
Lei arrabbiata: "VIsto? 'Libera'! E' da folli! E se non ero libera, che ero? In schiavitù?".

In effetti...


venerdì 8 marzo 2013

martedì 1 gennaio 2013

Pensiero metropolitano #17


Un botto sordo, poi un altro e un altro ancora. Dalla terrazza addobbata a festa, stretti nei cappotti, guardiamo cielo. Esplosioni di colori scintillanti ci riverberano negli occhi colmi dello stupore dei fanciulli. Ci abbracciamo: il nuovo anno è arrivato.

Un botto sordo, poi un altro e un altro ancora. Qualcuno si raggomitola dietro un brandello di muro, si tappa le orecchie, serra gli occhi. Il cuore martella il petto, nessun pensiero riempie la mente. Solo esplosioni rosse di sangue, nere di terrore. Ieri come oggi: non c’è anno nuovo in guerra.

Buon 2013.

domenica 23 dicembre 2012

Pensiero metropolitano #16


Scendo dal tram. Stasera festa tra colleghi, penso che non ho ancora comprato le fragole e l’ananas da servire con lo champagne. Cerco di ricordarmi entrambe le cose mentre cammino veloce sul marciapiede, il cappello in testa e la bocca ben riparata dietro la sciarpa. Davanti all’ingresso del supermercato siede rannicchiato un barbone. Il solito, ormai una presenza fissa. Lui e i suoi cani. Stanno lì tutti i giorni, da mattina a sera. Oggi, però, i cani non ci sono. Con questo freddo saranno morti, penso e mi dispiaccio. Gli passo davanti e, come sempre, cerco di non incrociare il suo sguardo. Mi sento in colpa per tutto quello che ho. Mi infilo in fretta nel supermercato dove, del tutto inaspettato, mi accoglie un abbaiare festoso. I cani: il barbone li ha lasciati lì, tra le doppie porte automatiche del supermercato, avvolti nelle coperte, al riparo dal gelo omicida. Mentre lui sta fuori, la mano tesa e i denti che battono.
Sono suoi quei cani? sono bellissimi, gli dico e gli lascio scivolare una moneta nella mano.
Sì grazie signorina grazie, dice, la gioia illumina i suoi occhi stanchi.

Tra due giorni è Natale. Anche i dimenticati lo festeggiano?

mercoledì 14 novembre 2012

Pensiero metropolitano #15



«Quando arriverò a una certa età, vorrò solo godermi la vita: viaggiare, conoscere gente, avere un sacco di hobby».
«Ma cosa dici? La vita te la devi godere oggi, perché a ottant’anni sarai decrepito e ancora più rincoglionito di adesso».
Ho riso di gusto. L’uno, alticcio dopo l’ennesimo flute di champagne, filosofeggiava sul tramonto dell’esistenza; l’altro, zitto da un po’, gli occhi fissi sulle bollicine che risalivano il bicchiere, ha sfoderato d’un tratto tutto il suo cinismo. Ho riso. Forse per quel tono brusco inaspettato. Forse perché non poteva prospettargli un futuro peggiore.

Finita la festa esco all’aperto e l’aria fresca mi sveglia dal torpore dell’alcol. La vita te la devi godere oggi: mi vengono in mente i nonni, morti di vecchiaia. Gli ultimi anni non sono stati certo rosei per loro, dannata salute. Mi rendo conto che quello che avevo tacciato come cinico umorismo non era che senso della realtà. «Man mano il corpo si deteriora» penso. Il passo si fa sempre meno svelto, il cuore meno vigoroso, le ossa meno massicce. Lo spirito conta, le passioni contano, certo, ma cosa se il corpo non sta più al passo con la mente? Che si prova allora, imprigionati in un corpo usurato da tanti anni di vita? Tristezza, magari rassegnazione. La voglia di fare che lotta invano contro l’impotenza di fare.
Si dice che nella vecchiaia si viva dei ricordi accumulati con minuzia, come tesori messi da parte per essere più tardi riscoperti. Non so se è vero e pur sforzandomi non riesco a immaginare come sarà la mia vecchiaia. «È troppo presto» mi dico e decido di seguire il consiglio di quell’uomo.

La vita te la devi godere oggi: mi sembra una cosa saggia. Ma, forse, questi sono solo i pensieri di un'ubriaca.