Purtroppo non conosco la letteratura svedese. Il paese di ghiaccio e neve, dalla gente cordiale e dai dolci traboccanti di cannella, mi ha sempre affascinato: a volte mi ritrovo a fantasticare organizzando nella mia mente un nuovo viaggio in quella terra magica e suggestiva, animata da antiche tradizioni e da una ricca mitologia. Stamattina, invece, ho provato a immaginare il suono della lingua e, in particolare, come deve suonare in svedese la poesia Verso casa (traduzione Franco Buffoni) del Premio Nobel 2011 per la Letteratura, il poeta Tomas Tranströmer.
Verso casa
Corse fuori nella notte la telefonata rifulgendo in campagna e nelle periferie.
Poi dormii preoccupato nel mio letto d’albergo.
Somigliavo all’ago di una bussola portato nel bosco da un fondista col cuore palpitante.
Nessun commento:
Posta un commento