lunedì 11 febbraio 2013

Essere A. #9

A. non sopporta il trillo del telefono. Il suo cellulare vibra, nascosto tra le coperte. Lei sente solo un movimento vicino al piede. Allunga la mano: un messaggio. Lo legge e un ricordo riemerge di prepotenza dall'apnea in cui la sua mente lo aveva costretto. Rieccolo lì, quel ricordo, spaventoso e grondante di sangue. E vivo, vivo come mai, nonostante A. avesse tentato di ucciderlo, soffocandolo. No, tutto inutile: quel ricordo se ne sta lì e la fissa negli occhi, un ghigno beffardo: «Non finirà mai» sembra dirle. A. trema, il cuore le batte forte, le mani sudate, scaraventa il telefono il più lontano da lei.


Non finirà mai.



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