sabato 17 dicembre 2011

C’era una volta Storybrooke


C’era una volta, anzi c’è ancora una cittadina nel Maine, un’isola felice dove la vita scorre silenziosa. I cittadini vivono tranquilli e appagati, assopiti nella loro quotidianità. Tutto a Storybrooke pare immobile, immutabile. Come in un vecchio libro di fiabe. Solo l’intuito, fantasioso e puro, di un bambino si agita inquieto: Storybrooke nasconde un mistero favoloso. Incredibile a pensarci: i suoi abitanti sono i personaggi delle fiabe che tanto amiamo, scaraventati nella nostra realtà dalla maledizione di una perfida regina. Le vite amene ed eterne di Biancaneve, del Principe Azzurro, di Tremotino e degli altri sono state ridotte in frantumi, i loro ricordi repressi negli antri più reconditi della memoria. Il piccolo Henry sa che esiste un solo modo per spezzare l’incantesimo: la forte e disillusa Emma è l’unica speranza, la speranza che Storybrooke ha di tornare a vivere.


Con Once Upon A Time, l’era sanguinosa delle serie TV dedicate ai vampiri tramonta ufficialmente, lasciando il posto al mondo incantato delle fiabe, ritratte qui in tutta la loro magia e modernità. Una serie TV che non si può non definire geniale. L’immaginario si intreccia con il reale in maniera tanto perfetta e costante che l’uno sembra il proseguimento o la logica conseguenza dell’altro. In una cittadina dove solo lo sguardo profondo di un bambino riesce a mostrarci la realtà oltre la realtà, si muovono personaggi ideati ad arte: una Capuccetto Rosso sexy e trash che serve ai tavoli da Granny’s, un avido Tremotino che riscuote gli affitti di tutta la città, il sindaco Regina che domina incontrastata su Storybrooke, e con loro tante altre creature fantastiche impegnate a condurre vite paradossalmente normali. Tutto in Once Upon A Time – dai nomi dei personaggi alle vicende, dalle intricate relazioni umane ai grovigli d’amore – è creato con intelligenza e acume. Ogni episodio è un prezioso tassello del grande puzzle delle fiabe che regala allo spettatore insperati colpi di scena e lo rende partecipe di una mirabile storia capace di stregarlo e ammaliarlo, facendolo quasi vivere in un sogno, sospeso tra realtà e fantasia. Dopotutto, come ci insegna l’enigmatico Mr. Gold, «si dice che i sogni siano ricordi, ricordi di un'altra vita». Benvenuti a Storybrooke.


 [Immagine modificata da Annie and the cherry]



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