domenica 4 novembre 2012

La bambola, Daphne du Maurier

E non inganno che me stesso quando dico che lei sarebbe venuta da me. Non la seguii perché sapevo che non vi era speranza. Non mi avrebbe mai amato - e mai amerà qualcuno.
A volte mi capita di pensarci in modo spassionato e provo pietà per lei. Manca così tanto - così tanto - e nessuno saprà mai la verità. Com'era la sua vita prima che la conoscessi, com'è ora?
Rebecca - Rebecca, quando penso a voi, il volto pallido e serio, i grandi occhi fanatici da santa, la bocca sottile a nascondere i denti, aguzzi e bianchi come l'avorio, e l'aureola di capelli selvaggi, elettrici, scuri, fuori controllo - mai è esistita qualcuna di più bella. Chi potrà conoscere il vostro cuore, chi la vostra mente?
Intensa, compunta, senz'anima; sì, dovete certo essere senz'anima per aver fatto quel che avete fatto. Possedete quel dono fatale che è il silenzio - quel severo contegno che suggerisce un fuoco nascosto - un fuoco che brucia implacato. Cosa non ho fatto con voi nei miei sogni, Rebecca?
Sareste fatale a ogni uomo. Una scintilla che s'accende ma non bruccia, una fiamma che ravviva altre fiamme.
Cosa amavo in voi se non l'indifferenza e quel che essa cela?
Vi amai troppo, vi volli troppo, provavo per voi un affetto troppo grande. E ora tutto ciò è come una radice contorta che affonda nel mio cuore, un veleno mortale per la mia mente. Mi avete reso folle. Mi pervadete di un tale orrore, di un odio devastante che è simile all'amore - una fame che è nausea. Se solo riuscissi a essere calmo e lucido per un istante - un istante solo...

[Traduzione di Annie and the cherry(c), brano tratto da The Doll, racconto dell'orrore di Daphne du Maurier che potete leggere qui]

Claude Buck, Seated Woman with Violin.

2 commenti:

  1. semprerebbe un gran bel racconto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, lo è. Un racconto dell'orrore. L'autrice è maestra di questo genere. Te la consiglio.

      Elimina