giovedì 3 novembre 2011

Ringer: il gioco dei doppi per sfuggire alla morte

Apprezzo Sarah Michelle Gellar da quando vestiva i panni della combattiva Buffy: intraprendente e agilissima (ricordo di aver letto che non usava controfigure per compiere le acrobazie di Buffy!), sapeva coniugare nel personaggio dell'ammazzavampiri la durezza del guerriero e la femminilità che la contraddistingue. L'ho sempre reputata una ragazza molto bella e una brava attrice e mi dispiaceva aver perso da qualche tempo le sue tracce, sparita, come mi sembrava, da cinema e televisione. E' per questo che sono rimasta molto sorpresa quando, poche settimane fa, ho letto il suo nome nel cast di una nuova serie TV intitolata Ringer. Un noir ambientato nella Grande Mela che vede come protagonista la Gellar nel duplice ruolo di Bridget e Siobhan, gemelle identiche nell'aspetto ma diversissime nel carattere. Dopo anni di separazione tra le due sorelle, la dolce e sfortunata Bridget si ritrova a vivere la vita della perfida e algida Siobhan che lei crede morta suicida. La sorella povera che prende il posto della sorella ricca, insomma: una rivisitazione in chiave moderna del romanzo Il principe e il povero di Mark Twain, in cui però - almeno per ora - non si intravede un lieto fine. Anzi! La vita della povera Bridget non è mai stata semplice: spogliarellista in un night, appena uscita dal devastante tunnel della droga, unica testimone oculare di un omicidio e con il killer alle calcagna seriamente intenzionato a uccidere anche lei, Bridget scoprirà ben presto che la vita dell'amata Siobhan - moglie di un uomo d'affari affermato e possidente - è ben più intricata e sconvolgente della sua.
La Gellar è abilissima nel mostrare le mille sfaccettature delle gemelle, nel delineare il carattere dell'una e dell'altra, facendo emergere le loro diversissime personalità negli atteggiamenti e nelle più sottili espressioni del viso. Il tutto immerso nella raffinata atmosfera dei fascinosi quartieri alti di New York, dove le luci sfavillanti nella notte e le strade brulicanti di persone di giorno contribuiscono ad accrescere il mistero e la sensazione di precarietà e complotto in cui vive - e di cui è per certi versi responsabile - l'impavida Bridget.
Una serie TV ricca di suspense: e come potrebbe essere altrimenti quando si vive la vita di un'altra persona, stando sempre all'erta per non essere scoperti? Quando si vive nascondendo il più grande dei segreti - una falsa identità - con il solo scopo di diventare invisibili, di sparire per non farsi trovare da chi non vuole altro che la nostra morte?



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